La conoscete la famosa canzone di Vasco Rossi “Vivere”?.
Se non l’avete mai sentita vi consiglio vivamente di andarla ad ascoltare, è in assoluto la mia preferita di Vasco Rossi.
Questa canzone dice “vivere e sorridere dei guai…e pensare che domani sarà sempre meglio”…E voi quante volte sorridete dei guai? Quante volte pensate che “domani sarà sempre meglio”? La maggior parte delle persone lo pensa poche volte.
Quante volte invece in una giornata ci innervosiamo o arrabbiamo? Quasi sempre. La mattina la sveglia suona e vorremmo stare a letto, andiamo al lavoro e rimaniamo imbottigliati nel traffico, poi il collega non ha fatto quello che avevamo indicato, il capo che ci richiama, il figlio che prende un brutto voto, l’automobilista che non sa guidare, la fila in cassa al supermercato ecc, ecc.
Passiamo l’intera giornata ad innervosirci, quando lo stimolo stressante è finito ci rimuginiamo, quanto finiamo di pensarci ci preoccupiamo per altre cose che devono ancora accadere e forse neanche si verificheranno.
Provate a fare una lista di tutto quello che vi stressa durante la giornata.
La sera prima di andare a dormire fatevi due domande:
-Era davvero necessario arrabbiarsi per tutte queste cose?
-Lo stress che si è manifestato ha risolto il problema?
Forse l’automobilista che vi ha tagliato la strada è tornato indietro a scusarsi? Il traffico in cui eravate imbottigliati si è risolto dopo qualche parolaccia o suonata di clacson?
La fila alla cassa è diventata più scorrevole dopo che vi siete innervositi?
Se la risposta alle varie domande è sempre no, forse tutta questa rabbia non è servita a nulla, anzi probabilmente è stata perfino dannosa.
Provate a fare questo semplice esercizio!
Al prossimo articolo.


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