Liberarsi dal Giudizio Sociale: Vivi il Tuo Tempo

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Quante volte ci paragoniamo con gli altri?

Cosa fanno, quanti soldi hanno, il numero di follower sui social, lo status sociale, le vacanze, i vestiti e tante altre cose.

Ci sentiamo sminuiti davanti a chi possiede più di noi, ha realizzato prima i propri desideri, la propria attivita o ha messo su famiglia.

Se ci pensiamo anche il fare paragoni è infondato, tutti noi abbiamo avuto un percorso di vita diverso, abbiamo raggiunto alcune tappe prima degli altri, mentre altre successivamente.

Riceviamo una grande pressione dal mondo che ci circonda riguardo a quello che dovremmo o non dovremmo fare, essere o diventare. Se abbiamo una certa età siamo troppo giovani per fare dei figli o per mettere in piedi una nostra attività, in “men che non si dica” diventiamo troppo vecchi, sempre rispetto a tempi scanditi da altri, ovviamente.

Quello che ci dovremmo chiedere è:

Oggi è il mio momento di fare che cosa?

E’ importante che sia il nostro tempo, secondo la nostra personalità, le nostre ambizioni, i nostri desideri e non il momento opportuno secondo la società.

Siamo noi che scandiamo il tempo della nostra vita.

Forse oggi è il momento di stirare quella pila di roba che ci portiamo dietro da giorni o forse è il tempo di passare ad un livello successivo della nostra relazione o di acquistare casa.

L’importante è fare sempre ciò che ci sentiamo senza paragonarci a nessuno, ma non è facile, dato che abbiamo passato una intera vita a sentirci dire che siamo troppo avanti o troppo indietro.

Una vita a passata a specchiarci in uno specchio che non è il nostro.

Sei troppo giovane per capire queste cose”

“Non sei ancora riuscita a prendere la patente”

“Quella persona rispetto a te fa già queste cose”

Perchè un conto è spronare, un altro è sminuire.

Il mondo della scuola e del lavoro, sicuramente non ci vengono incontro nell’impresa di non paragonarci agli altri.

Il sistema scolastico ha la pretesa che tutti imparino con lo stesso metodo e con gli stessi tempi, se ci pensiamo è assurdo. Poi ovviamente nasce anche il sentimento di competizione, nei voti, nella carriera lavorativa, che in certi casi è sano e ci sprona ad impegnarci, in altri casi è deleterio.

Se l’altro viene ritenuto in senso assoluto migliore di noi e veniamo sminuiti per quello che abbiamo fatto, probabilmente proveremo un sentimento di frustrazione e se ci pensiamo questo accade spesso nella vita di tutti i giorni.

Dunque dobbiamo pensare che ogniuno di noi ha i propri tempi, i propri desideri e peculiarità, è per questo che siamo noi,

altrimenti saremmo un’altra persona.

Pensiamo ai nostri punti di forza, come possiamo ottimizzarli?

Adesso riflettiamo ai nostri difetti, come possiamo migliorarci?

Deve essere un miglioramento finalizzato a stare meglio o a raggiungere i nostri desideri, non a paragonarci con le altre persone o a essere ciò che non siamo.

Tutta la diversità umana è il prodotto della varietà quasi infinita delle combinazioni di geni. Noi tutti siamo formati della stessa polvere cromosomica, nessuno di noi ne possiede un solo granello che possa rivendicare come suo. È il nostro insieme che ci appartiene e ci fa nostri: noi siamo un mosaico originale di elementi banali.
(Jean Rostand)

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