Schemi e credenze che bloccano il tuo progresso

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La società e la famiglia ci inculcano degli schemi e dei concetti che orientano la nostra vita senza che ce ne accorgiamo.

Tante volte pensiamo o agiamo in un determinato modo influenzati inconsciamente da questi schemi.

Il nostro modo di pensare rimane invariato per anni, non ci chiediamo mai se effettivamente è un modo di ragionare giusto o sbagliato, se è ancora utile al raggiungimento dei nostri obiettivi, continuiamo a seguire questi “programmi” registrati nel nostro cervello.

Agli schemi si aggiungono anche le credenze limitanti quelle che abbiamo interiorizzato nel corso della vita, che ci limitano appunto nel raggiungimento dei nostri obiettivi.

In uno dei primi articoli ho fatto l’esempio della persona che non riesce a smettere di fumare. Il fumo potrebbe rappresentare inconsciamente il momento di pausa, rinunciare al fumo potrebbe significare fare a meno di questo momento per se stessi. Dovremmo sostituire il momento fumo con qualche altra cosa, come per esempio una passeggiata o alcuni minuti di meditazione, prima di riuscire nel nostro intento.

Allo stesso tempo potremmo avere una credenza limitante, ad esempio “se fumo vengo acettato”, “se fumo sono parte di un gruppo”, forse ci siamo portati dietro questa convinzione dai tempi della scuola, quando fumare significava fare i grandi, “faceva figo” fumare.

Come sempre vorrei portare come esempio un’esperienza personale.

Alcuni anni fa mi sono ritrovata disoccupata, cercavo lavoro ovunque, inviavo curriculum continuamente, il problema è che quando mi presentavo al colloquio scoprivo che erano fregature o lavori sottopagati.

Stanca di attendere accettai un impiego pagato pochissimo e il primo giorno mi resi conto che anche le condizioni di lavoro erano discutibili.

Ero molto avvilita per l’accaduto, così mi sono chiesta cosa era andato “storto”, ho capito che la colpa era dei miei schemi e delle mie credenze limitanti.

Schema-> “Pur di lavorare accetto qualsiasi impiego”, “L’importante è lavorare”, schema che mi è stato inculcato dalla mia famiglia.

Credenza limitante-> “Se non lavoro sono un peso”, “Prendo uno stipendio basso perchè valgo poco”, “cosa pretendo con le condizioni di lavoro attuali”.

Una volta presa coscienza dei miei ragionamenti, ho deciso di cambiare il mio modo di pensare, tanto per quello che avevo da perdere.

Decisi di non mandare più curriculum ovunque, ma di limitare le mie ricerche, mi proposi di rifiutare qualsiasi offerta di lavoro al di sotto di una certa retribuzione o non in sintonia con i miei interessi.

Nel giro di pochi giorni mi chiamarono per un colloquio, non avevo qualifiche per quella posizione, ma decisi di essere positiva.

Mi dissero che tra tutte quelle che si erano presentate quel giorno per il colloquio io ero la meno qualificata e con meno esperienza, però erano rimasti colpiti dal mio atteggiamento, dunque il lavoro era mio.

Nuova credenza->”Se io mi do valore, lo faranno anche gli altri”.

Nuovo schema-> “Non bisogna accettare qualsiasi tipo di lavoro, a qualunque condizione, con una retribuzione “da fame”, altrimenti le condizioni di lavoro in Italia peggioreranno sempre. Non voglio questo per il mio paese e per le generazioni che verranno in futuro”.

E tu che convinzioni limitanti hai?

Quali sono i grandi obiettivi o cambiamenti che ti sei prefissato e non riesci a raggiungere?

Prova a pensare o scrivere un esempio come il mio:

Schema->

Convinzioni limitanti->

Spesso le convinzioni limitanti e gli schemi sono così in profondità dentro di noi che è difficile riportarli “alla luce”. Cerca un luogo in cui poter passare del tempo da solo/a e prova a pensarci, ti sarà molto utile al raggiungimento di ciò che desideri.

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