Ieri stavo riflettendo con mio marito sulla vita e su come ci siano momenti particolarmente difficili da affrontare.
Quando ci troviamo di fronte ad una nuova esperienza positiva o negativa, non abbiamo “il programma”, lo schema, per affrontare questa situazione e potremmo sentirci disorientati.
Se da un lato i nostri programmi mentali ci pongono dei limiti, preoccupazioni e ansia, in altri casi possono essere un buon rifugio e un’ottima soluzione per la nostra mente.
L’essere umano si sente sopraffatto quando si trova di fronte a ciò che non conosce, non importa se un determinato evento potrebbe portare ad un cambiamento in positivo, l’incertezza fa paura, sempre.
Ovviamente la paura aumenta se insieme all’incertezza c’è anche a repentaglio la propria vita e quella dei cari, ovvero la situazione che stiamo affrontando ora.
Gli schemi che abbiamo interiorizzato nel corso della vita, sebbene siano un “rifugio” sicuro ci danno anche molti limiti.
Pensiamo ad una persona a cui è stato inculcato di non essere molto attento o di essere svogliato, perchè è quello che gli insegnanti dicevano a scuola. Probabilmente anche quando sarà grande delegherà molte cose, sarà insicuro, proprio perchè si è “cucito/a” addosso l’identità dello svogliato/a o poco attento/a. Ricordiamoci che è stato solo un giudizio da parte di una persona e i giudizi sono relativi. Magari i genitori non hanno dato a quel bambino o ragazzo delle responsabilità perchè era considerato poco attento, rafforzando ancora di più l’identità di se.
“Non te lo lascio fare perchè sei talmente distratto/a che chissà che combini”
Vediamola da un punto di vista diverso. Il bambino probabilmente si annoiava perchè l’insegnante non sapeva trasmettere le sue conoscenze o non riusciva a coinvolgere i suoi alunni.
Il bimbo viene etichettato come “distratto”, si costruisce lo schema del “sono distratto”, pensate come una cosa del genere può influenzare la sua vita.
Dunque la cosa migliore sarebbe cominciare anche a risolvere le convinzioni errate e i programmi mentali che ci portiamo dietro da sempre.
Ma senza gli schemi mentali che ci dicono come siamo e come potrebbero andare le cose cosa facciamo?
Questa idea me l’ha data mio marito, molto bravo in matematica, dunque portato a vedere la vita sotto forma di calcoli, linee, curve e probabilità.
Immaginiamo che la nostra vita sia una linea retta con un prima e un dopo, ma soprattutto con il punto più importante, l’adesso, dove siamo ora, il punto di partenza. Il passato è il nostro “bagaglio” più o meno pesante, il futuro è quello che vorremmo realizzare.
Dunque partiamo immaginando questa linea retta, siamo nel punto di partenza, quello che non è passato ma neanche futuro. Chi siamo adesso, chi vogliamo diventare?
Cerchiamo di rispondere a questa domanda in modo molto sincero.
Se volete potete scriverlo su un foglio di carta.
Cerchiamo di pensare non come ci hanno etichettato gli altri o come veniamo giudicati, ma come pensiamo a noi stessi senza condizionamenti.
Adesso tracciamo su questa retta i nostri obiettivi a breve e a lungo termine, dal fare una lavatrice, al realizzare il sogno della vostra vita. Se è un impegno grande ricordiamoci di mettere sempre degli obiettivi intermedi finalizzati a raggiungere ciò che desidero.
Ma la risposta alla domanda più importante è:
Perchè voglio arrivare ad una determinata cosa?
Cercate di non individuare solo una motivazione legata a cose materiali, ma a qualche cosa di più profondo.
Potrei mettere sulla linea retta anche il fatto di essere felice, grato, di avere una famiglia ecc, ecc. Ognuno di noi si costruisce la sua linea della vita.
Il problema è che la nostra retta non rimarrà mai così per sempre, ci saranno dei momenti in cui ci saranno delle oscillazioni, verso l’alto e verso il basso.
Il battito cardiaco è una linea con una frequenza di base e delle oscillazioni verso il basso o verso l’alto a seconda se aumenta il battito o lo diminuisce. La frequenza di base però rimane sempre la stessa bene o male.
E’ la stessa cosa che dobbiamo fare con la nostra vita, trovare la frequenza di base alla quale si ritorna sempre.
Così quando ci accadranno eventi inaspettati in positivo o in negativo, capiremo che sono solo delle oscillazioni della nostra linea che ci arricchiranno in qualche modo il nostro percorso.
In questo modo non abbiamo bisogno di sapere sempre cosa accadrà, perchè saremo consapevoli di qual’è la nostra linea alla quale ritorneremo quando quelle oscillazioni saranno passate.
Non abbiamo più bisogno di rifugiarci negli schemi, nei programmi mentali, in quello che ci hanno convinto di essere.
E anche quando ci troveremo di fronte al cambiamento e all’incertezza, accetteremo quella situazione come normale e cercheremo sempre di capire come potrebbe arricchire la nostra frequenza della vita.


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