Mi piace pensare che la morte non rappresenti la fine di qualche cosa, ma un percorso che continua, come se fossimo delle gocce nell’oceano che ad un certo punto tornano ad essere parte di quell’oceano, apportando però ad esso un cambiamento impercettibile ma fondamentale. Mi piace pensare che l’anima su questa terra nasca per imparare qualche cosa e dopo averla imparata torna a casa. Nessuna persona o animale passano in questo mondo invano, il loro passaggio rimane sempre custodito nel cuore delle persone a loro vicine. La morte non è un’interruzione di un rapporto perché l’impronta di quella persona rimane sempre, non più con la sua presenza fisica, ma con il suo ricordo mentale, come un “soffio di vita” che non si esaurisce mai.
E ci scopriamo a sorridere nel momento in cui ricordiamo quella vita, a volte facciamo quello che faceva quella persona, come la faceva quella persona, un po’ come se vivesse in noi,
un po’ come se la morte non esistesse sul serio,
mentre un po’ moriamo anche noi con quella persona,
mentre con noi quell’anima continua un po’ a vivere.
“Nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta”
Ugo Foscolo


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