Ieri sera durante un corso, una frase detta dall’insegnante mi ha colpita davvero molto:
“La curiosità è un gesto d’amore “
Ovviamente non parlava di quella curiosità negativa, per cui dobbiamo sapere a tutti i costi i dettagli della vita di una persona, alla ricerca dei segreti più “scabrosi”.
Si riferiva al provare interesse per le persone che abbiamo vicino, un coinvolgimento puro e amorevole, non finalizzato al “gossip”.
Ha citato un esempio molto classico, chi ti chiama e poi una volta chiesto “Come stai?”, più per circostanza che per altro, parte a raffica raccontandoti tutti i dettagli della sua vita, senza chiederti nulla e men che meno lasciarti parlare.
In questo caso abbiamo una persona che ha una esigenza, parlare, lamentarsi, raccontare o “spettegolare”, è un interesse egoistico, ovvero dettato dall’ego.
L’Ego di quella persona vuole farti sapere quanto la sua vita è interessante, piena di problemi, senza manifestare alcuna preoccupazione, perché magari è il momento sbagliato o che l’altra persona possa avere qualche cosa da dire.
Ovviamente non mi riferisco a quella singola circostanza in cui emerge un problema importante e una persona necessita di confidarsi, ma a chi lo fa sempre.
Avete mai sentito parlare di ascolto attivo?
Quella pratica in cui siamo completamente presenti con tutto il nostro corpo e la nostra mente alla conversazione che stiamo seguendo. Non pensiamo ad altro, non siamo concentrati a riflettere su cosa rispondere o cosa raccontare di interessante, siamo nel “qui ed ora”, entriamo completamente in empatia con l’altra persona.
Magari non necessariamente siamo d’accordo con ciò che dice, ma ascoltiamo e comprendiamo davvero ciò che prova.
Potremmo vedere l’ascolto attivo come una pratica di Mindfulness, in cui con consapevolezza e presenza, prendiamo parte a una conversazione cogliendo anche il linguaggio non verbale e paraverbale.
Ascoltare significa lasciare uno spazio, creare un vuoto, in un mondo in cui lo spazio non esiste più, perché siamo sempre troppo impegnati e costantemente di corsa.
Questo spazio che andiamo a creare è un gesto d’amore.
Ascoltare attivamente non significa non dire nulla, ma prendere parte alla conversazione con considerazioni, racconti personali, lasciando però all’altro lo spazio di fare emergere i propri. La conversazione è equilibrata, piacevole e passano le ore senza che gli interlocutori se ne rendono conto.
E anche qui emerge il paradosso dei social, non abbiamo tempo, non abbiamo la possibilità di creare uno spazio, ma passiamo svariato tempo sui social e con il cellulare in mano.
Non pratichiamo l’ascolto attivo, non ci interessiamo alle persone che ci circondano, perché troppo concentrati a raccontare cosa facciamo noi. Allo stesso tempo spendiamo ore sui social per vedere cosa fanno le altre persone, individui che spesso neanche conosciamo.
Non lo trovi assurdo?
E tu cosa ne pensi? Pensi che la curiosità sia un gesto d’amore?
Pratichi l’ascolto attivo?
Quando parli con una persona sei concentrato su ciò che dice o su ciò che tu vorresti dire?
Quando chiami una persona perché hai un problema ascolti o tendi a fare un “monologo”?
“Gli amici sono quelle rare persone che chiedono come stiamo, e poi aspettano di sentire la risposta“
Ed C.

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