17 Gennaio: Ditch New Year’s Resolution Day

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Primo errore: Il “Timing”

È da poco passato il 17 gennaio, la data che rappresenta in molti paesi del mondo, il giorno in cui si abbandonano i nuovi propositi per l’anno nuovo.

Questo accade perché si riprende la vita di tutti i giorni. Le feste e i giorni di vacanza sono ormai passati e ci si rende conto che gli obiettivi che ci siamo prefissati, presi dall’entusiasmo del nuovo anno, non sono applicabili nella vita quotidiana e la carica di aspettative comincia a vacillare.

Spesso infatti ci poniamo obiettivi che sono difficilmente realizzabili e raggiungibili.

Ma cosa sbagliamo?

Come ho scritto negli articoli precedenti, il problema non è tanto l’obiettivo in se, ma il modo in cui viene definito. Il “buon proposito” infatti finisce per essere fonte di preoccupazione e stress, con conseguente senso di sconforto e tendenza a procrastinare.

Quali sono quindi i modi per definire correttamente i nostri obiettivi?

1. Il “Timing”: Definire gli obiettivi a Gennaio

Gennaio è il mese in cui lo Yin giunge al culmine. Secondo la filosofia orientale infatti è il mese legato all’introspezione, alla lentezza, alla meditazione e al buio.

Non è un errore stilare la lista dei “buoni propositi” per il nuovo anno, ma a volte può essere controproducete.

Gennaio infatti è pieno inverno, gli animali e le piante per natura sono in fase di riposo e di letargo. Inoltre per molti è periodo di vacanze di Natale, ci sembra di avere molto tempo libero, ma poi occorre fare i conti con la realtà quotidiana fatta di tanti impegni.

Settembre invece è il mese ideale per i buoni propositi, siamo riposati dalle vacanze estive, le giornate sono ancora lunghe e allo stesso tempo riprendiamo a pieno ritmo la nostra vita. Se non riusciamo a mantenere determinate abitudini e buoni propositi a settembre, molto probabilmente non ci riusciremo neanche per il resto dell’anno.

Gennaio potrebbe essere il mese in cui “aggiustiamo il tiro”, riguardiamo e modifichiamo eventuali obiettivi che ci siamo prefissati, diciamo dei “no” se gli impegni sono troppi. Può essere però il periodo ideale se ci diamo come proposito quello di riposare di più, dedicare tempo alla meditazione, Yoga, lettura e in generale a discipline e abitudini connesse al riposo e alla lentezza.

Il senso di frustrazione potrebbe risultare particolarmente alto se cerchiamo di renderlo il periodo più produttivo, anche perché spesso le energie sono poche, così come anche le ore di luce. È come se volessimo che una pianta facesse i fiori e fosse produttiva in gennaio direi che non capita spesso. Anche in questo caso, l’osservazione della natura che ci circonda, può suggerirci la strada da percorrere.

Se comunque state definendo la vostra lista ora, nei prossimi articoli vediamo insieme come aumentare la probabilità di raggiungere ciò che desiderate.

E tu cosa ne pensi?

Hai già abbandonato i tuoi buoni propositi?

Quando scrivi la lista?

Fammi sapere ♥️

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