Era tutto perfetto,
Eravamo in montagna, c’era tanta gente ma abbiamo trovato comunque posto in un ristorante che ci piaceva.
Era tutto perfetto,
Non c’era caldo, si stava bene, c’era quel leggero venticello che annuncia un temporale in arrivo.
Era tutto perfetto,
Le strade erano pervase da bella musica e ci siamo concessi una passeggiata dopo pranzo, io mio marito e mio figlio.
A un certo punto,
eccola,
la Fotografia.
Mio marito e mio figlio per mano, le montagne come sfondo, con le nuvole che cominciavano a riempirsi di grigio.
Quella luce bellissima che precede la pioggia.
Una via stretta con le case di una volta.
Ma all’improvviso,
Era tutto sbagliato,
Non avevo con me la macchina fotografica.
È così ho cominciato a percepire un senso di frustrazione.
“Devo fare la foto con il telefono”
“Non verrà bene sicuro”
“Perché non ho la macchina con me, la porto sempre”
Ma poi si è creato uno spazio, ho avvertito un senso di liberazione, non deve essere sempre tutto perfetto, l’importante è cogliere il momento, è vivere l’attimo.
E se passasimo la vita alla ricerca della perfezione, quante occasioni perdiamo?
Quante cose non vediamo?
Quante volte sminuiamo noi stessi e le nostre capacità perché sentiamo di non essere perfetti?
Quante volte rinunciamo?
Era tutto perfetto, perché c’era una piccola punta di imperfezione.
La vita, il presente, l’esistere in connessione con il mondo che ci circonda, sono le uniche cose che contano e le viviamo ogni giorno nella loro incompletezza.
Impariamo ad apprezzare la bellezza dell’imperfezione.
Fammi sapere cosa ne pensi.
“Tutto è imperfetto, non c’è tramonto così bello da non poterlo essere di più.”

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